Ristrutturare casa non significa soltanto dare una nuova veste alla propria abitazione, ma significa al contempo anche cogliere la possibilità di compiere un primo passo verso le numerose agevolazioni che i bonus, in questi casi, possono offrire.
Sebbene molti interventi utili siano stati spesso archiviati o rimandati dalle famiglie perché ritenuti eccessivamente onerosi, ora – grazie alla proroga delle agevolazioni fiscali – potrete nuovamente prendere in considerazione l’ipotesi, verificando quanto possa essere realmente conveniente sfruttare i bonus 2021.
Questi ultimi infatti, racchiudono una serie di incentivi, agevolazioni fiscali e detrazioni che possono rivelarsi efficaci se si vogliono fare interventi rivolti a ridurre i consumi energetici e rendere l’abitazione più efficiente; Non a caso, nell’ultimo periodo, gli italiani hanno voluto rapidamente informarsi sul da farsi: gli incentivi, infatti, permettono di recuperare in parte o in totale le spese di ristrutturazione, mentre i contributi si traducono in sconti immediati in fattura o in detrazioni Irpef, al momento della dichiarazione dei redditi.
Già conosciuto da molti, il superbonus 110% è un’occasione da non perdere se si vuole fare un passo più ‘green’ per la vostra abitazione. Nato per promuovere la riqualificazione energetica e ridurre i rischi sismici, permettono di risparmiare attraverso detrazioni fiscali tra il 50% e il 90% dei costi.
Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da condomìni, persone fisiche – al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento -, Istituti autonomi case popolari (Iacp) comunque denominati o altri enti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”.
Poi, potranno essere beneficiari anche le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, Onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale e, infine, associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
Le conseguenti modifiche all’art. 119 del Decreto Rilancio hanno aperto le maglie dei possibili beneficiari delle detrazioni fiscali del 110%, inserendo sia gli edifici plurifamiliari non in condominio e composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate (anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche) sia gli edifici privi di attestato di prestazione energetica (APE), purché al termine degli interventi, (che devono comprendere anche quelli di isolamento termico o coibentazione del tetto), raggiungano una classe energetica in fascia A.
Infine, ma non per importanza, per usufruire del Superbonus si dovrà procedere o con interventi di isolamento termico sugli involucri, oppure con la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni.
Ma non solo, anche con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di interventi di efficientamento energetico, installazione di impianti solari fotovoltaici, infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici ed interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.
Se poi desiderate sostituire i sanitari con nuovi apparecchi a scarico ridotto, per ridurre il consumo d’acqua, il bonus idrico potrà aiutarvi. Questo bonus, infatti, ha l’obiettivo di incentivare i cittadini e le imprese a preferire apparecchiature idriche che consumino una minore quantità d’acqua a beneficio dell’ambiente.
Il bonus sarà concesso con una percentuale fissa, pari al 50% delle spese effettuate per l’acquisto dei nuovi elementi idrici;
Gli interventi ammessi sono: l’acquisto e montaggio di nuovi rubinetti e miscelatori d’acqua per il bagno e la cucina (questi dovranno essere dotati di dispositivi che controllino la portata d’acqua, e che limitino il flusso ad un massimo di 6 litri al minuto), l’acquisto e posa di vasi sanitari nuovi (che limitino il volume di scarico ad un massimo di 6 litri a getto) e l’installazione e acquisto di nuovi soffioni per la doccia. Anche questi dovranno assicurare una limitazione nel flusso, che non potrà superare i 9 litri al minuto.
Spazio, poi, agli amanti del verde. Questo bonus consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute o per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, o per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
C’è da sottolineare, inoltre, che danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Dunque, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
Ma chi ha diritto a questo tipo di agevolazione? I beneficiari potranno essere i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese.
Sono agevolabili anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.
Rimangono fuori, invece, le spese sostenute per la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati.
In quanto nel nostro Paese il rischio sismico risulta molto elevato, è importante tutelare sé stessi e la propria casa. Le spese a riguardo, è certo, possono dimostrarsi onerose, ma oggi potrete usufruire del bonus sisma per coniugare il risparmio alla sicurezza.
Difatti, fino al 31/12/2022, l’Agenzia delle Entrate offre l’occasione di migliorare dal punto di vista sismico il vostro immobile, recuperando una percentuale del credito speso in base al grado di miglioramento.
Si tratta, inoltre, di un bonus che riguarda tutti gli immobili di tipo abitativo, prima e seconda casa e non solo. Sarà infatti possibile anche detrarre le spese per interventi volti al miglioramento sismico di edifici utilizzati per attività produttive.
Con il Decreto Rilancio 2020, avrete modo di usufruire del bonus fino al 30 giugno 2022 nel caso di villette unifamiliari o unità funzionalmente indipendenti. Fino al 31 dicembre 2022, invece, nel caso di condomini e fino al 31 dicembre 2023 nel caso di IACP.
Il Sisma Bonus, dunque, vi offrirà l’occasione di recuperare il denaro speso per una certa percentuale in base al grado di miglioramento dell’edificio, il tutto recuperando il credito in 5 o 10 anni in detrazioni IRPEF o IRES. L’ importo complessivo è stato stabilito su 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e fruibile in cinque rate annuali di pari importo. La spesa ti verrà rimborsata in 5 anni, compreso l’anno in cui sono state sostenute.
Per le spese su parti comuni dei condomini con contestuale riqualificazione energetica (ecosismabonus), la soglia massima aumenta a 136.000 € moltiplicato per il numero di unità immobiliari che costituiscono il condominio. In questo caso, la spesa verrà restituita in 10 anni.
Ma se non dovessi ricadere nel superbonus al 110%, non ti scoraggiare. Sostenendo delle spese per migliorare sismicamente il tuo edificio otterrai la restituzione, tramite detrazione fiscale, del:
50% nel caso di miglioramento dell’unità immobiliare senza guadagnare classi di rischio sismico.
70 % nel caso che tu riduca una classe di rischioall’interno del certificato sismico del tuo immobile;
80 % nel caso che tu riduca di due classi di rischio il certificato sismico del tuo immobile;
75 % nel caso di lavori su parti condominiali,che riducano di una classe di rischio sismicoe congiuntamenteriqualifichino dal punto di vistaenergetico (Ecosismabonus).
85 % nel caso di lavori su parti condominialicomuni,che riducano didue classi di rischio e congiuntamente riqualifichino dal punto di vistaenergetico.
Ottime notizie anche per chi ha intenzione di realizzare interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici.
Questo bonus, infatti, consiste nella detrazione del 90% degli importi sostenuti per il rifacimento delle facciate esterne degli edifici, senza limiti massimi di spesa.
Per averne diritto, bisogna realizzare interventi di pulitura e tinteggiatura esterna, ma con dei limiti su zone e sul tipo di lavori. Su questi punti l’Agenzia delle Entrate si è espressa con alcuni chiarimenti per l’applicazione del bonus sui balconi, mentre i terrazzi rimangono esclusi.
Se gli interventi riguardano l’intonaco di almeno il 10% della superficie della facciata, sarà obbligatorio rispettare i requisiti di efficienza energetica, e a quel punto ai contribuenti converrà optare per l’ecobonus.
Per quanto riguarda le zone ammesse al rimborso, si può recuperare il 90% delle spese effettuate solo nelle zone A e B, rispettivamente centri storici e aree totalmente o parzialmente edificate, indicate nel decreto ministeriale n.1444/1968, o comunque in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.
Come prima cosa, bisogna tenere in considerazione che il bonus mobili è a corredo del bonus ristrutturazionee si inserisce all’interno di un piano di incentivi introdotti per le ristrutturazioni delle unità abitative che si completano con l’acquisto, per l’appunto, di nuovi arredi ed elettrodomestici.
La proroga del bonus – prevista dalla legge di Bilancio 2021 – detrazione del 50% per l’acquisto di arredi o elettrodomestici in immobili oggetto di ristrutturazioni dal 1° gennaio 2020: la data di inizio dei lavori di ristrutturazione, però, deve essere necessariamente precedente quella dell’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici oggetto della detrazione. La grande novità, infine, è la modifica del limite di spesa, che passa da 10.000 a 16.000 euro, in relazione ai lavori di ristrutturazione edilizia avviati a partire dal 1° gennaio 2020. Si potrà, dunque, realizzare risparmi maggiori qualora la spesa sostenuta e detraibile sia superiore a quello che era il precedente limite.
Vi ricordiamo che per ogni info potete contattarci scrivendo a info@costruzionifbi.it oppure chiamando il numero 051 387 903